Giorni fa lessi un commento su internet riguardo la privatizzazione dell'acqua:
"Quel contratto dell'acqua? Non si spenderà neppure un centesimo di penale, lo sanno bene tutti quelli che sanno e fanno finta di non sapere. Ripeto, 24 ore ed il contratto è rescisso se si vuole. Come? Il Sindaco dica pubblicamente sui manifesti e alla città che vuole rescindere il contratto ed io, insieme a qualcuno che lei conosce benissimo gli diremo come fare. Aspetto la manifestazione di interesse pubblico".
Io ora ricordo che il Sindaco nel Consiglio Comunale del 30 Settembre votò favorevole, insieme a tutta la maggioranza e buona parte dell'opposizione (solo 3 astenuti), l'interrogazione del Consigliere Boemio che chiedeva la manifestazione di volontà a ritornare all'acqua pubblica.
Se non sbaglio a tale votazione erano presenti anche gli esponenti di AcquAzione Grumese.
In più, sempre dal contatto facebook di AcquAzione Grumese, ho appreso che il Sindaco aveva firmato per il referendum per l'acqua pubblica.
Queste secondo me sono chiare manifestazioni di interesse pubblico.
Credo inoltre che se qualcuno conosce qualche metodo per uscire dal contratto dell'acqua è un dovere dirlo, al di là del Sindaco e dei giochi politici, soprattutto se sul territorio è presente un Comitato per il ritorno dell'acqua pubblica che si sta battendo anima e corpo per trovare tutte le strade possibili. Come a Grumo Nevano sta facendo il Comitato AcquAzione Grumese.
A questo punto chiedo pubblicamente su facebook in un messaggio privato inviato al Comitato AcquAzione se anche loro conoscono un modo per uscire dall'acqua privata che ancora non è stato detto.
Infine riporto le parole di Rosanna Saija, Presidente dell'Associazione milanese "Obiettivo Città" che secondo me, spesse volte i cittadini dimenticano:
"Persone e istituzioni sono soggetti portatori di diritti e di doveri: ad un dovere del cittadino corrisponde un diritto delle istituzioni e viceversa. Ma diritti e doveri sono facce di una stessa medaglia anche nei rapporti interpersonali.
I cittadini chiedono che la vita della città migliori. Per ottenere questo, oltre a programmi e scelte che spettano alle forze politiche, credo che i cittadini debbano dare un contributo attivo ispirandosi ai valori del vivere in una comunità.
Esistono diritti di cittadinanza comuni a tutti ma esiste anche il dovere di esercitare questi diritti. Non mi riferisco solo al diritto di parola, di libertà, di giustizia da esercitare nei confronti dello Stato e degli altri cittadini, ma anche al diritto di voler vivere in una città accogliente, pulita, vivibile, sicura, con trasporti e servizi efficienti…E’ così che il diritto del cittadino diventa un dovere. Il dovere di contribuire nel suo piccolo, nel suo quartiere, a fare cose concrete e giuste, utili a sé e agli altri: c’è, in questo, il valore del gesto ma anche la trasformazione dell’uomo in cittadino, la consapevolezza che fare delle cose utili anche agli altri è fare una cosa utile anche a sé stesso.
Questo significa che i cittadini devono partecipare più attivamente, non solo con critiche ma anche con proposte, rivalutando senso civico e responsabilità civile, non solo solidarietà.
Questo significa avere rispetto degli altri, sotto tutti i punti di vista, guardare e sentire la città come cosa (e casa) propria mettendo in rapporto interessi particolari ed interessi generali."
Il messaggio privato inviato ad AcquAzione Grumese:
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