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venerdì 9 luglio 2010

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[L'attimo Fuggente] Occuparsi del tempo presente

venerdì 9 luglio 2010
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In questa tappa del nostro viaggio ci occupiamo di un aspetto da non sottovalutare per i nostri scopi. Parliamo del presente. Durante il cammino, infatti, è facile proiettarsi al tempo futuro e immaginarsi come potrebbe essere, è facile ancorarsi ad un’idea irreale e meravigliosamente disegnata dalla nostra mente secondo i nostri desideri o bisogni. Catapultarsi nel futuro può altresì spaventare, per le incertezze, le difficoltà che potrebbero incontrarsi, i lati oscuri che esso ha in sé.

Per altro verso, andare indietro nel tempo ed avventurarsi nelle strade già percorse del proprio passato, fatto di gioie vissute e di errori commessi, di rimorsi e rimpianti, di traumi e ferite, essenzialmente di ricordi, può frenare il cammino che si sta facendo, ancorando ogni cosa ad un tempo ormai trascorso che non tornerà più. Il viaggio che stiamo facendo è troppo importante per concedersi distrazioni di qualsiasi tipo, per allungare il passo verso un tempo che ancora non c’è o indietreggiando il passo verso un tempo che già è stato. Il passo che dobbiamo avere nel nostro viaggio, invece, deve essere reale e coerente col tempo che stiamo vivendo, il presente. Oggi. Adesso.
Bisogna concentrarsi bene su questo momento. Cosa stiamo facendo in questo particolare momento della nostra vita ? Cosa stiamo facendo adesso ?
Abbiamo intrapreso un percorso serio e prezioso verso una meta alta ? Bene! Allora concentriamoci su questo. Troppe volte iniziamo qualcosa che ci sembra importante e poi ci perdiamo strada facendo senza portarla a compimento e, molto spesso, questa incompiutezza ci porta a non raccogliere alcun genere di frutto. E’ fondamentale camminare avendo ben saldo nelle proprie mani il presente che si sta vivendo, poiché è l’unico tempo realmente esistente.

Perché è importante ? Perché se pensassimo che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo e lo vivessimo come unico che abbiamo realmente, sicuramente ridimensioneremmo tanti dolori, tanti litigi, tante preoccupazioni, tante cattiverie e saremmo invece impegnati a goderci quest’unico prezioso giorno che ci è concesso. Saremmo impegnati a sorridere di più, ad apprezzare il risveglio e la colazione, il lavoro e i colleghi, il tempo libero e le amicizie, gli affetti e le relazioni, e quant’altro. Saremmo preoccupati delle cose vere.

È importante perché chi è proiettato troppo avanti nel futuro, non vive se non nell’illusione di un tempo che quando arriverà mostrerà una vita diversa da quella immaginata. Inoltre, vivere nel futuro significa inseguire un’ombra inafferrabile.
Stesso discorso per chi vive nel passato, ancorato ad una delusione o ad una gioia che magari ora non c’è più. Il passato non è esiste più una volta che è passato, oggi si ha la possibilità di cambiare le cose della propria vita, oggi si ha la possibilità di provare a rimettere a posto quello che non va, oggi si può inseguire la gioia, si può cercare la pace.
Per vivere bene il presente è importante essere nel presente.
Per affrontare bene il viaggio che stiamo compiendo, è altrettanto fondamentale essere calati nel presente, perché questo viaggio è presente, è oggi. Non è detto che avremo altre occasioni di cogliere l’attimo fuggente. Abbiamo solo questo giorno. Ma ci siamo ?

E' una curiosa creatura il passato
Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.

Se qualcuno l'incontra disarmato,
Presto, gli grido, fuggi!
Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!

(Cit. EMILY DICKINSON)

(di Aldo Li Volsi)



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