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mercoledì 29 dicembre 2010

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[Cinema] Tra le nuvole, la recensione

mercoledì 29 dicembre 2010
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A proposito del film
Ci troviamo di fronte a una bella storia, di fronte a un film che si lascia guardare ma che a mio parere fa anche storcere il naso in alcuni momenti. Ryan Bingham (il personaggio di Clooney) è una persona che sembra non provare sentimenti, un personaggio intenzionato solo a collezionare le sue miglia che lo faranno diventare un "vip" del "mondo aereo". Conoscerà una persona che potrebbe innescare in lui un cambiamento, Alex (Il personaggio di Vera Farmiga), ma è tutto oro ciò che luccica? Un film che prova ad affrontare anche il tema del cambiamento, del capire che le cose devono cambiare e provare a dare una nuova forma alla propria vita, una forma più vera a degna di essere vissuta. Determinante nella vicenda anche il ruolo di Anna Kendrick, Natalie, la compagna di viaggio "lavorativa" di Ryan/George, che innesca in lui qualche riflessione.

A proposito della regia di Jason Reitman
Bravo come sempre ma qui da un qualcosa in più rispetto ai film precedenti, quindi direi che la sua regia è un punto forte di questo film.

A proposito dell'interpretazione di George Clooney
Ottima interpretazione degna di tutte le nomination che ha ricevuto nell'arco dell'award season del 2010. Un ruolo difficile, non è facile rappresentare un personaggio che di lavoro fa il tagliatore di teste senza un briciolo di sentimento. Da ammirare anche dalla metà del film in poi, quando qualcosa di particolare succederà e si troverà di fronte a dei ragionamenti da fare per dare nuova linfa alla sua vita.

A proposito dell'interpretazione di Vera Farmiga
Anche lui offre un'ottima interpretazione in un ruolo simile a quello di George Clooney, anche lei "viaggiatrice professionista" e alla ricerca di nuove emozioni da vivere. Da segnalare anche la sua ottima gestualità, riesce ad esprimersi anche senza aprire la bocca, una caratteristica non da tutti gli attori.

A proposito dell'interpretazione di Anna Kendrick
Futura promessa del cinema americano, grande talento a disposizione di un cinema hollywoodiano ormai privo di idee e di peopositi per il futuro. Se continua su questa strada il suo futuro è già scritto, senza dubbio. Anche lei, in questo film, è una tagliatrice di teste, ma ben più umana di George e alla presa con i sensi di colpa per quello che fa.

A proposito della colonna sonora
Gradevole per tutta la durata del film e pungente al punto giusto. Da apprezzare nei titoli di coda la canzone scritta da un ragazzo appena licenziato che Reitman ha deciso di utilizzare per la colonna sonora.

Cosa ci sarebbe da cambiare
Sinceramente la storia non è male, ma qualcosa può certamente essere modificato, nulla è perfetto. Cambiarei ad esempio il finale, me lo aspettavo un po' diverso.

mercoledì 24 novembre 2010

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Sono forse io il custode di mio fratello ? Il confine sottile tra rispetto e ingerenza

mercoledì 24 novembre 2010
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Sono forse io il custode di mio fratello ?” - disse a suo tempo Caino rispondendo su dove fosse Abele. Sono passati più di cinquemila anni e ancora ci ritroviamo nelle stesse condizioni, con gli stessi problemi e soprattutto senza apparentemente aver fatto molti passi avanti da allora.
Siamo tutti insieme su questa terra per condividerne la bellezza e per arricchire la nostra esistenza di tutte le meraviglie contenute nella creazione. Eppure ci stiamo sempre più allontanando gli uni dagli altri riempiendoci di diffidenze, paure, timori, barricandoci dentro le nostre difese. E’ vero che sono le esperienze negative vissute personalmente o indirettamente ad incidere ed a condizionare i comportamenti ed i caratteri delle persone, però sono sempre di più gli uomini che vivono nella paura e agiscono costantemente in preda al panico, anche se non sempre se rendono conto.

giovedì 18 novembre 2010

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[EVANGELIUM VITAE] «Sono forse il guardiano di mio fratello?» (Gn 4,9): un'idea perversa di libertà

giovedì 18 novembre 2010
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Il panorama descritto chiede di essere conosciuto non soltanto nei fenomeni di morte che lo caratterizzano, ma anche nelle molteplici cause che lo determinano. La domanda del Signore «Che hai fatto?» (Gn 4, 10) sembra essere quasi un invito rivolto a Caino ad andare oltre la materialità del suo gesto omicida, per coglierne tutta la gravità nelle motivazioni che ne sono all'origine e nelle conseguenze che ne derivano.
Le scelte contro la vita nascono, talvolta, da situazioni difficili o addirittura drammatiche di profonda sofferenza, di solitudine, di totale mancanza di prospettive economiche, di depressione e di angoscia per il futuro. Tali circostanze possono attenuare anche notevolmente la responsabilità soggettiva e la conseguente colpevolezza di quanti compiono queste scelte in sé criminose. Tuttavia oggi il problema va ben al di là del pur doveroso riconoscimento di queste situazioni personali. Esso si pone anche sul piano culturale, sociale e politico, dove presenta il suo aspetto più sovversivo e conturbante nella tendenza, sempre più largamente condivisa, a interpretare i menzionati delitti contro la vita come legittime espressioni della libertà individuale, da riconoscere e proteggere come veri e propri diritti.

venerdì 5 novembre 2010

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[L'ATTIMO FUGGENTE] La dipendenza dall'apparire (parte prima)

venerdì 5 novembre 2010
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Un’altra dipendenza molto importante e molto diffusa nella società odierna è senza dubbio quella che fonda le sue radici nell’apparenza.
Credo sia banale e scontato rilevare che siamo tutti schiavi dell’apparire, basta guardarsi intorno e scoprire come ci adeguiamo alle mode di ogni tipo o ci inchiniamo a ciò che gli altri ci richiedono.
Perché l’apparenza è più importante della realtà ?
Tra le tante possibili risposte penso all’appartenenza ad un gruppo, alla competitività degli ambienti in cui viviamo, al giudizio che viene dall’esterno e contro cui ci dobbiamo difendere continuamente. Ci sono tantissime altre motivazioni che ci inducono a sottostare a questa schiavitù orrenda.

martedì 2 novembre 2010

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[CALCIO] Lazio in fuga. Inter e Juventus inseguono. Il punto sulla Nona di A.

martedì 2 novembre 2010
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 A questo punto è ufficiale, la Lazio è una delle pretendenti per lo scudetto 2010/2011 a tutti gli effetti.
L’ottima prova contro il Palermo, dove la squadra di Reja ha mostrato il piglio della grande, con personalità e concretezza, non può più fare pensare al fuoco di paglia o al caso. Sarebbe anche ingiusto togliere i meriti dei biancocelesti che stanno disputando un’ottimo avvio di stagione e, senza impegni europei, possono seriamente pensare in grande.

giovedì 28 ottobre 2010

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[L'ATTIMO FUGGENTE] La dipendenza affettiva

giovedì 28 ottobre 2010
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Prima di entrare nella trattazione delle specifiche dipendenze mi preme fare una premessa senza peraltro spiegarla (cosa che farò in un altro momento). La libertà non è assolutamente fare quello che si vuole. Molto spesso crediamo di essere liberi ma le scelte che facciamo durante le nostre giornate non sono così “nostre”, molto spesso siamo indirizzati a scegliere e decidere per ciò che non vorremmo. Ma tutto questo lo vedremo in seguito, per ora prendetelo per buono.
La prima dipendenza che tratteremo è probabilmente la più diffusa e comune, quella nella quale chiunque almeno una volta nella propria esistenza è cascato o cascherà presto o tardi.