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lunedì 4 ottobre 2010

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[Grumo Nevano] In difesa di un diritto: la Privacy

lunedì 4 ottobre 2010
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Per un po' siamo rimasti fuori dalle polemiche politiche cittadine. 
Questo non solo perché abbiamo deciso di prolungare le vacanze estive anche per il mese di settembre, ma soprattutto perché volevamo cercare prima noi di abbassare i toni non raccogliendo le provocazioni che spesse volte sono state fatte a noi sito o, in alcuni casi, a noi singole persone. 
Nonostante ciò l'informazione locale è continuata sempre con lo stesso registro, anzi si può dire che la situazione è precipitata. 
E' bene chiarire, qualora ce ne fosse bisogno, che noi siamo contro la violenza in maniera generale...anche quella delle parole.

La piena libertà di chi non la pensa come noi coincide con la nostra libertà di criticarlo, e di mettere in campo idee opposte. 
E questo fino ad ora non è accaduto. 
Abbiamo deciso di riprendere la nostra attività - forse è meglio chiamarlo gioco - e purtroppo dobbiamo constatare l'ennesimo atto di violazione - non fisica, sia ben chiaro - verso una persona.
Ma veniamo ai fatti: il 2 ottobre è avvenuta la manifestazione "Liberate via Dante".

Non vi è stata una raccolta di popolo: erano presenti solo i consiglieri di opposizione, qualche fiancheggiatore, una presenza in loco fratris, qualche sporadico passante e purtroppo  - per gli organizzatori - pochi altri.
Ovviamente erano presenti anche giornalisti appositamente convocati.
Questo per dovere di cronaca.

Sono stati affissi tazebao di protesta - da alcuni chiamati in modo errato manifesti - contro la scelta dei lavori di via Dante.
E fin qui tutto bene, siamo nell'ambito della dialettica politica.
E' giusto e soprattutto INDISPENSABILE che ci siano queste manifestazioni.
Che sia ben chiaro: ognuno ha diritto di manifestare; diritto sancito dalla stessa Costituzione d'altronde.

Alcuni, però, come spesso - forse è meglio dire "come sempre" - hanno voluto mettere la ciliegina sulla torta. Hanno voluto esagerare ed hanno pubblicato la foto di una persona perfettamente identificabile (nella foto è visibile la targa del suo scooter e quindi chi lo vede in strada lo può riconoscere facilmente) accusato di aver rimosso i manifesti di protesta e di non portare il casco.
Dalla foto non si ricava ciò, anzi, si vede solo un uomo su uno scooter che sta percorrendo via Dante. 
Tra l'altro, giusto per parlarne, prima del suo passaggio molti tazebao sembrano già stracciati.
Poi le dicerie sono altre ma la prova reale non c'è quindi ci chiediamo: "per quale motivo si mettono online delle foto di un uomo su un motorino giallo con tanto di targa e tanti altri piccoli indizi per farlo identificare dalla massa che, nella foto, non sta facendo assolutamente nulla e poi accusarlo di qualcosa?". Forse per esporlo ad un pubblico linciaggio oppure additarlo come uno contro la democrazia?
Il motivo è facilmente capibile, però quello che per noi è il fatto più importante e, soprattutto, più grave che ci preme sottolineare è che tutto questo modo di agire ha fatto si che si verificasse una grave mancanza di privacy.

A tal proposito ricordo che poco tempo fa sul forum cittadino si aprì una discussione molto bella riguardo il diritto alla riservatezza ed il Professor Fiorito pose in evidenza l'articolo 12 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo che dice:
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
Rivendicando l'articolo 21 della Costituzione non possiamo dimenticare tutti gli altri articoli compreso questo succitato perché in questo modo non possiamo proiettarci al futuro, ma possiamo solo ritornare alla barbarie dei secoli passati. 
Con questo modo di procedere giustifichiamo il pedinamento al Giudice Mesiano, oppure la battaglia personale de "Il Giornale" e di "Libero" nei confronti di Fini ed è strano che chi ha pubblicato la foto è un fan del Presidente della Camera e dovrebbe capire queste cose meglio di tutti.
In realtà si dimostra fan di Fini, ma agisce come Vittorio Feltri.
In poche parole? In questo modo giustifichiamo la barbarie.
Il Consigliere Comunale interessato, secondo noi ha non solo l'opportunità, ma anche l'obbligo morale di percorrere tutte le strade (ovviamente nei limiti della legge. E' giusto chiarire perché la strumentalizzazione a Grumo Nevano ha raggiunto livelli altissimi) per porre fine a questo ritorno alla barbarie e dare un segnale alla politica locale di ritornare a fatti strettamente politici e lasciar perdere il gossip o il pubblico linciaggio e porre fine al brutto clima giustizialista che da troppo tempo si sta intravedendo a Grumo Nevano.
Addirittura chi ha inserito la foto afferma di aver segnalato al comando dei vigili la mancanza del casco. 
E' bene tornare nei ranghi e ricordare a tutti che chi vuole fare politica non è un vigile urbano, non è un poliziotto e non è un carabiniere e di conseguenza conduca pure le sue battaglie, ma si ricordi di restare nell'ambito politico e che una foto non si pubblica senza il consenso della persona interessata.

Siamo tornati ufficialmente!!!


Saluti
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