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mercoledì 16 giugno 2010

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[Libri] Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto

mercoledì 16 giugno 2010
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Dopo "Veronika decide di morire" è giunto il tempo di recensire un altro libro, a mio parere stupendo, di Paulo Coelho: Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto.
Come in Veronika decide di morire, anche in questo romanzo Coelho incoraggia vivere la nostra vita andando oltre i nostri schemi prestabiliti, oltre la semplice routine. 
Coelho ci invita ad abbandonarci all'amore perché ci rende migliori; ci innalza e ci avvicina a Dio e di conseguenza al vero senso della vita.
Il libro è stato pubblicato nel 1994 da Coelho ed è come un diario che narra la storia di Pilar. 
Una ragazza come tante dedita allo studio e, come i giovani di oggi, speranzosa di trovare un lavoro per potersi creare una famiglia ed un marito che sia per tutta la vita. 
Inaspettatamente riceve una lettera di un suo vecchio amore d’infanzia, che la invita ad assistere a una conferenza che lui terrà a Madrid. 

Il suo vecchio amore ora ora è un sacerdote sulla via della santità, in contatto con Dio.   
Pilar, dopo averlo incontrato inizierà a percorrere un cammino che la porterà a scoprire il volto femminile di Dio. 
Dio come volto femminile è un tema centrale che si trova spesso in tutta la produzione di Coelho.
La spagnola Pilar, così come la slovena Veronika, protagonista di Veronika decide di morire, capisce l’importanza di ascoltare il bambino che ha dentro di sé e di fare dei passi folli (chiaro riferimento a Pascoli e alla metafora del Fanciullino).
Pilar scopre l’importanza del vero amore che è un totale atto di abbandono come spiega lo stesso Coelho. 
Dapprima lei è molto reticente, dubbiosa, non essendo veramente credente non capisce bene cosa le accade intorno.
Pian piano Pilar riscopre l'amore per lui, un amore sempre esistito dentro di lei ed attraverso di lui riscopre l'amore per Dio e per la Vergine. 
Lui, invece, è combattuto tra l'amore verso Dio e quello verso Pilar.
Tutto questo intreccio porterà Pilar sulla sponda del fiume Piedra, che rappresenta il momento della sua scelta.
Secondo la leggenda qualunque cosa cadesse nel fiume Piedra si trasformava nelle pietre del suo letto. Pilar vuole gettare il suo cuore e non provare più amore. 
C'è un chiaro riferimento anche alla religione con il Salmo 137 "Sulle sponde dei fiumi di Babilonia ci siamo seduti e abbiamo pianto". Il canto 137 è quello degli esuli, di coloro che vogliono tornare nel proprio paese ma non possono.
Si intravede anche un riferimento alla filosofia di Eraclito del panta rei "tutto scorre". 
L'acqua del del fiume non è mai uguale, ma si rinnova sempre così come dovrebbe fare l'uomo.

Citazioni:

"Chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è un atto di totale abbandono."

"L'amore esiste di continuo. Sono gli uomini che cambiano"

"L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò ce alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva."

"Vai a prendere le tue cose," ha detto. "I sogni richiedono fatica."

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