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giovedì 20 maggio 2010

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[Politica grumese] Invidia, incoerenza e codardia

giovedì 20 maggio 2010
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Tra i mali che affliggono l'umanità i peggiori sono l'invidia e l'incoerenza, entrambe largamente diffuse a Grumo Nevano.
Ci sono persone che si arrogano il diritto di salire sui pulpiti (quelli virtuali di un web) e dire ciò che bene e male; di decidere chi sarà meritevole del Paradiso e chi brucerà all'Inferno.
Mi viene da chiedere a questi signori: diritto dovuto a cosa?
Ad una maggiore esperienza o preparazione culturale?
O come Giovanna D'Arco sono in contatto diretto con il metafisico?

Piuttosto io credo che sia quella che viene definita da Shakspeare "mostro dagli occhi verdi che schernisce la carne di cui si nutre", vale a dire la gelosia, ad ispirare i loro scritti.
Ogni essere umano è unico ed irripetibile, è un fatto risaputo. Perciò c'è, ad esempio, chi sa scrivere padroneggiando la lingua italiana in modo egregio e chi non sa neppure mettere l'accento su "né" negazione; scrive "d'accordo" senza apostrofo, "minacce" con la i etc...
Non per questo, però, chi sa scrivere bene, non solo formalmente, ma anche per quanto riguarda i contenuti, deve essere definito da chi è incapace di farlo "il signor so tutto io" come mi è capitato di leggere qualche giorno fa in un articolo di un anonimo contro un anonimo.
Né tantomeno una fantomatica persona X può ergersi a paladino della morale accusando una persona Y, di giudicare chi non conosce per poi definirlo "un mammasantissima".
In italiano dicesi "mammasantissima" un boss della camorra, della mafia o di simili organizzazioni criminali.
Ed ecco il secondo male di cui parlavo all'inizio: l'incoerenza.
Ci sono persone che si sentono in diritto di poter dire tutto.
Credono di poter liberamente insultare chi gli sta scomodo, chi li mette di fronte ai loro errori atteggiandosi nel frattempo a "puri di cuori".
Loro sono i pii mentre dicono che altri hanno "una cattiveria innata", altri con cui non hanno alcun tipo di rapporto.
E poi, non c'è cosa peggiore che parlare male di qualcuno usando nomi fasulli, nascondendosi dietro identità che non esitono.
Ma, pensandoci bene, questo comportamento è prevedibile perchè l'invidia e l'incoerenza camminano sempre a braccetto con la codardia.
A queste persone dico una frase che lessi tempo fa: "Non dir di me se tu di me non sai. Pensa prima di te e poi di me dirai"...

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2 commenti:

animalinstinct ha detto...

beh, io credo che sia essenzialmente una questione di educazione... ci insegnano tante belle parole, come "la tua libertà finisce dove inizia quella del prossimo", oppure "non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te", ma poi si pecca nell'applicazione di questi principi. in fondo è molto più facile alzare la voce, inveire ed insultare che sedersi e discutere civilmente, pronti a cedere se riconosciamo di aver torto... o no? atteggiamento censurabile, certo, ma purtroppo largamente diffuso.

Darkoide ha detto...

Come darti torto...e se a tutto questo aggiungi l'essere un politicante e per di più fascista...non ne usciamo più

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