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venerdì 28 maggio 2010

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[L'Attimo Fuggente] Al Centro dell'Esistenza

venerdì 28 maggio 2010
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Stiamo percorrendo la strada della poesia e della contemplazione, verso una meta ambiziosa e preziosa che è la scoperta della bellezza dell’esistenza.
Abbiamo intuito che per raggiungere questo traguardo c’è bisogno di puntare al fulcro delle cose, al centro del bersaglio, a tutto ciò che è essenziale e principale, abbiamo intuito che c’è bisogno di scendere nelle profondità e toccare la radice dell’esistenza.
Questa intuizione è di facile e immediata comprensione.
Infatti, se un individuo volesse cogliere tutto il sapore, il gusto e il bello di un opera d’arte, di un film, di un libro o una canzone e quant’altro, non potrebbe farlo senza entrare nel significato e nel senso che è insito in quella opera.

Se applicassimo questo concetto alla vita, che è la più grande opera d’arte che abbiamo, e volessimo cogliere il succo migliore della nostra esistenza, non potremmo farlo senza comprendere ed entrare nel suo senso più vero e profondo.
Così come guardando una penna sappiamo che serve per scrivere e nello scrivere esprime tutta la sua funzionalità e il suo senso, così come nel suo prestarsi alle nostre mani affinché possano comunicare e nel donare tutto il proprio sangue (inchiostro) perché noi possiamo trarne beneficio essa trova pienezza di senso e completamento, allo stesso modo cosa vuol dire raccogliere la pienezza dalla vita ?
Si tratterà evidentemente di comprendere il significato e il senso più profondo di tutto ciò che ci circonda, dell’essere umano, dell’aria, del mondo intero.
La vita. Una cosa così grande e così fragile, soprattutto così misteriosa e spesso incomprensibile.
Si può davvero comprendere il senso della vita ?
Durante i secoli dei secoli moltissimi uomini si sono posti questa domanda, per millenni l’uomo ha cercato una risposta e ancora continua a cercarla, più o meno esplicitamente; e se ancora continua la sua ricerca è proprio perché dalla risposta a quella domanda dipende la sua piena felicità.
Cogliere il senso della vita, comprenderne il significato e lo scopo significa poter godere tutta la sua bellezza, goderne i frutti, significa realizzarsi davvero, essere compiuti.
Che magnifica sensazione quella che si prova quando ci si sente compiuti, realizzati !
Quella magnifica sensazione che ti fa pensare che potresti morire perché hai toccato una felicità così alta che ti sembra di aver fatto quello che eri nato per fare.
Dunque, ecco spiegata l’intuizione che ci suggeriva di correre verso il centro delle cose. C’è un bersaglio da colpire in pieno, si chiama “la vita”. La mia vita. La tua vita.
Non abbiamo molti colpi a disposizione, perciò leggiamo bene le istruzioni, prendiamo bene la mira. Mirare significa “guardare” (abbiamo visto che per noi è “contemplare”).
Occhi aperti dunque, perché il viaggio continua ed è molto facile perdersi attimi fuggenti fondamentali per raggiungere la nostra meta. Che è ben descritta dai versi di Emily Dickinson:

Se le mie pene future in una volta
venissero ad affliggermi quest'oggi,
sono così felice che - son certa -
si allontanerebbero ridendo.

Se le mie gioie future in una volta
venissero ad invadermi quest'oggi,
non potrebbero essere così grandi
come questa che mi possiede adesso.

(Aldo Li Volsi)



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