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venerdì 14 maggio 2010

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[L'attimo fuggente] L'arte della contemplazione

venerdì 14 maggio 2010
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Il viaggio verso l'Attimo Fuggente è cominciato, ma forse, prima di mettersi in cammino, è necessario fissare alcuni punti essenziali del percorso che andremo ad intraprendere.

Primo fra tutti, è necessario decidere la meta.
Non sarà una meta stabilita una volta per tutte, poiché cercheremo di vivere facendoci sorprendere da ciò che si presenta man mano lungo la strada, per cui la destinazione potrà evolvere durante il nostro viaggio.

Dove andare dunque? Per il momento fisseremo come meta la contemplazione.
Credo che sia fondamentale imparare l’arte della contemplazione, perché contemplare è l’unico modo che abbiamo per vedere davvero gli attimi della vita che ci circondano, quelli invisibili, quelli nascosti dietro l’apparenza delle cose, quelli profondi e preziosi che richiedono, proprio per la loro profondità, che i nostri occhi scavino fino a scrutare ciò che gli altri guardano soltanto, ma senza vedere davvero.

Ma come si impara la contemplazione? Penso che su questo sarà necessario un futuro approfondimento, ma intanto ecco un primo suggerimento che può tornarci utile.
Per contemplare bisogna essere innamorati. Gli innamorati, infatti, hanno occhi che contemplano, gli innamorati scrutano ogni dettaglio, si soffermano sui particolari, riescono a cogliere i più sottili aspetti del soggetto/oggetto contemplato, gli innamorati rallentano il tempo e possono ascoltare e vivere un singolo istante.

Bisogna essere innamorati della vita per poterla contemplare, bisogna essere innamorati per vivere colmi di passione, per poter scrivere versi come questi, di Emily Dickinson:

Mi incanta il mormorio di un'ape -
qualcuno mi chiede perchè -
piu' facile è morire che rispondere.
Il rosso sopra il colle annulla la mia volontà -
se qualcuno sogghigna stia attento
- perchè Dio è qui - questo è tutto.
La luce del mattino mi eleva di grado -
se qualcuno mi chiede come -
risponda l'artista che mi tratteggiò così...

Citando Benigni nel film “La tigre e la neve”:

Innamoratevi ! Se non vi innamorate è tutto morto. Morto tutto è! Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto. Dilapidate la gioia, sperperate l'allegria. Siate tristi e taciturni con l'esuberanza. Fate soffiare in faccia alla gente la felicità. Per trasmettere la felicità, bisogna essere felici e per trasmettere il dolore bisogna essere felici.

Abbiamo scoperto un piccolo ma importante segreto, da mettere nel nostro zaino e portare con noi.

(Aldo Li Volsi)




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